Auto a guida autonoma: come funziona la normativa in Italia?

Auto a guida autonoma: come funziona la normativa in Italia?

 

Da decenni si parla di auto a guida autonoma, oggi sembra essere una soluzione più a portata di mano. Ma cosa dobbiamo sapere prima di considerare questa tecnologia parte della nostra quotidianità?

 


Partiamo dalla definizione di veicolo a guida autonoma, ovvero quello che utilizza la tecnologia per sostituire il conducente. Usando sistemi di sicurezza preposti alla guida automatizzata sulle strade, l’auto a guida autonoma si serve di una combinazione di sensori, telecamere, radar e intelligenza artificiale (AI) per monitorare le condizioni della strada e spostarsi tra diverse destinazioni senza necessità di intervento umano.

Gli investimenti delle case automobilistiche e non solo hanno permesso uno sviluppo del settore particolarmente veloce nel periodo compreso tra 2011 e 2017, superiore a qualsiasi altro settore tecnologico. In quei sei anni l’European Patent Office (Epo) ha registrato oltre 18.000 brevetti sulle auto a guida autonoma, di cui 4.000 solo nel 2017.


I sei livelli delle auto a guida autonoma

Ad oggi la classificazione della Society of Automotive Engineers (SAE) distingue sei livelli di automazione:

0 Veicoli privi di qualsivoglia sistema di assistenza alla guida
1 Veicoli che adottano sistemi di assistenza al conducente
2 Veicoli che adottano sistemi di “automazione parziale”
3 Veicoli che adottano sistemi di automazione in scenari predefiniti
4 Veicoli ad elevata automazione che, in molti casi, prescindono dal conducente
5 Veicoli completamente autonomi che fanno a meno del conducente


Allo zero, non c’è automazione, ma solo funzioni basiche come la frenata automatica d’emergenza. Il livello 1 introduce un supporto al guidatore nello sterzare o nell’accelerare, e quindi tecnologie come il mantenimento di corsia o il cruise control adattivo. L’azione combinata di questi ultimi rappresenta il passaggio al livello 2, l'"automazione parziale", dove i sistemi gestiscono frenata, accelerazione e direzione. Al livello 3 subentra "l'automazione condizionale", ovvero vincolata al verificarsi di determinate condizioni di traffico e alla presenza di un conducente pronto a prendere il controllo.
Il livello 4 di “automazione elevata” prevede che i sistemi gestiscano tutte le funzioni in determinati contesti, ad esempio dei quartieri in cui è attivo un servizio di taxi senza conducente. In questo tipo di veicoli i comandi possono anche essere assenti e chi è a bordo può disinteressarsi alla guida, ricevendo solo avvisi da parte del sistema. Rimane la possibilità, per questo come per i precedenti livelli, di escludere la tecnologia ripristinando il controllo manuale.
Infine, il livello 5 è quello in cui la tecnologia può sostituirsi completamente al guidatore e l’auto può definirsi "a guida autonoma": si tratta di un livello 4 "universale", esteso a tutti i luoghi e condizioni stradali.

In Italia si punta, e ci si sta gradualmente avvicinando, al livello 3.
Dovrebbe progressivamente diventare possibile l'utilizzo dell’ALKS o Automated lane keeping systems, il sistema di mantenimento automatizzato della corsia, facente parte dei sistemi di livello 3.
Il conducente sarebbe così esonerato dalla necessità di avere il controllo continuo del veicolo, ma è necessario resti sempre pronto a intervenire in caso di bisogno. Non possiamo definirla una guida completamente autonoma, ma si tratta di una guida assistita più avanzata rispetto ai sistemi che già troviamo di serie sui modelli di ultima generazione.
È necessario per ora continuare ad usare il condizionale perché il Codice della Strada italiano ancora non contempla la guida autonoma e necessita dunque di un aggiornamento per essere applicato alle nuove tecnologie.

 

Guida autonoma: cosa è cambiato con la modifica alla convenzione di Vienna

A partire da 14 luglio 2022 si è sancito un cambiamento verso la guida autonoma, con l’entrata in vigore delle modifiche alla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale, il trattato firmato nel 1968 a Vienna, sotto l’egida dell’ONU, che disciplina la circolazione stradale internazionale nella maggior parte dei Paesi del mondo, e a cui si ispirano e si adeguano le leggi nazionali che regolano la circolazione, incluso il nostro Codice della Strada.


Il nuovo articolo 34-bis della Convenzione di Vienna stabilisce che “il requisito secondo cui ogni veicolo o combinazione di veicoli in movimento deve avere un conducente è considerato soddisfatto quando il veicolo utilizza un sistema di guida automatica” conforme a “regolamentazioni tecniche nazionali e a qualsiasi strumento giuridico internazionale applicabile alla legislazione nazionale che disciplina il funzionamento”.


Cosa accadrà in Italia?

L’Italia, che aderisce alla Convenzione di Vienna, sarà chiamata ad adeguarsi alle nuove disposizioni. Questo comporterà la modifica dell’articolo 46 del nostro Codice della Strada in base al quale “si intendono per veicoli tutte le macchine di qualsiasi specie, che circolano sulle strade guidate dall’uomo”, il che non contempla ancora la possibilità di automatizzazione.
Verrebbe da immaginare una revisione di tutto il Codice dato il grande progresso tecnologico avvenuto negli ultimi trent’anni nel settore automobilistico.
Ci sono cambiamenti in atto in questo senso, stando alle comunicazioni giunte dal ministero, in particolare con il Decreto Ministeriale del 28 febbraio 2018 il MIMS ha già disciplinato la sperimentazione su strada delle soluzioni di guida connessa e automatica e di Smart Road, in riferimento all’omologazione di veicoli classificati SAE2 .
Ai veicoli dotati di tecnologia di livello 3 sarà permesso circolare in modalità automatica solo su strade a carreggiate separate senza pedoni né ciclisti, senza superare i 60 km/h. I dati memorizzati nelle mappe dei navigatori sbloccano il sistema quando riconoscono di essere su un tratto e a una velocità consentiti. Quando tali tratti finiscono, o in presenza di un pericolo, l’ALKS indica al conducente di riprendere i comandi e, in mancanza, accosta e ferma il veicolo.
Rimane ferma la responsabilità del conducente in caso di sinistro su strada in ogni caso, perciò possiamo considerare prudentemente le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale alla guida e continuare a monitorare i cambiamenti in atto, anche in termini delle attese modifiche del codice stradale.

 

 

Vuoi sapere come L'intelligenza Artificiale può aiutarti?

Clicca qui.

Tutti i diritti riservati 2022 © Cedam srl